MUSIC

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ily

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mercoledì 28 dicembre 2016

MIA SUOCERA

Ieri in macchina con lei ...ad un certo punto sfoga la sua rabbia contro di me e mi dice che lei non verrà al matrimonio perché abbiamo fatto le cose troppo in fretta e che porta male visto che è morta mia mamma .Io le ho solo risposto che io e Gianfranco abbiamo deciso di sposarci prima che lei morisse e che lei comunque sarebbe contenta.Mi ha messo di malumore senza contare che ha detto che l'avrebbe accettato solo se io fossi incinta ...hag...tasto dolente...
Fanculo.

sabato 17 dicembre 2016

OFFESA

Non potevo non scriverlo perchè è da 'stamattina che sono rimasta male per una cosa.
Gianfranco ed io siamo stati all'anagrafe.
Faremo la promessa il 14 gennaio ed il matrimonio il 28 con testimoni suo fratello Maurizio e mio figlio Emanuele.
Ebbene quando decidemmo di sposarci lui mi disse che avrebbe fatto la comunione dei beni così in caso di ,facciamo le stracorna,sua morte io avrei avuto un tetto sulla testa.Parole sue.
Invece ieri ha specificato molto chiaramente che saremo in divisione dei beni.

Deve sapere che prima di divorziare il mio ex marito mi chiese se volevo rimanere io nella allora nostra casa ma io non ci pensai nemmeno malgrado avrei da ribadire che il tetto lo ha fatto con l'aiuto di mio fratello Giorgio che gli ha messo anche tutte le piastrelle,zoccolini compresi,in tutta la casa oltre a darci ai tempi i soldi per andare dal notaio a fare il rogito oltre a quelli che ci aveva dato nell'arco del matrimonio compresi quelli che ci ha dato mio papà quando era ancora in vita.Io me ne sono andata senza portami via neanche uno spillo malgrado tutta la biancheria che c'era in casa arrivasse da mia mamma e che il divorzio che lui ha voluto io gliel'ho concesso anche se non ero d'accordo lasciandogli casa,figli e gatti.Avrei potuto benissimo rifiutarmi di andare in Spagna a farlo dove lui per farmi attraversare una strada mi diede la mano dimostrandomi di provare  affetto per me e questo è il più bel ricordo che mi rimane.
Sappia il mio caro signor Sorrentino che io dove non sono amata non ci rimango e se aveva paura che io gli portassi via qualche cosa non lo avrei fatto comunque non fosse altro perché nella sua casa vivono sua madre,suo fratello e suo nipote e legalmente non avrei comunque avuto la sua casa .Si vede che non mi conosce ma io sono stata più furba perché ho deciso di stabilirci a casa mia e da qui non toglierò mai le tende ora più che mai.
Ieri sera gli ho detto che lo amo perché è questo che provo per lui e lui mi ha detto che mi ama anche lui.A me ha già dato molto e solo per questo ieri non l'ho mandato affanculo.Spero che col tempo impari a capire bene chi sono io.Una persona che malgrado le vicissitudini che lui conosce non è affatto attaccata ai soldi e che nella vita ha avuto ragazzi con tanto di Porsche che la volevano sposare ma io se non sono innamorata ..........va bè....piccolo sfogo. Lo amo ...
oggi si è lasciato un po' di baffi.Mi piace anche così.Mi piace comunque anche se non credo riceverò mai tanto quanto do.Ma io sono speciale.

venerdì 16 dicembre 2016

DOMANI ANAGRAFE

Io e Gianfranco abbiamo deciso di cominciare con il matrimonio civile.Per la fine dell'anno potremmo già essere marito e moglie.Di fatto lo siamo già.
Ieri ho traslocato la roba estiva del mio armadio insieme a quella invernale così avrà anche lui spazio per la sua roba poi semmai montiamo il suo che è più grande.
A me dispiace perché fare dopo il religioso non ha più senso ma il problema è che io vorrei farmi togliere l'amministratrice e Gianfranco mi vuole aiutare in questo solo che la mia psichiatra ha già espresso parere sfavorevole ed ora io,il 13 gennaio,quando ci sarà il consueto colloquio mensile voglio poterle dire che mi sono sposata e che i soldi che si prende la mia amministratrice mi servono.Gianfranco dal canto suo può aiutarmi ma solo se ha voce in capitolo e lo può fare solo se si presenta come mio marito.

martedì 13 dicembre 2016

SALUTE

Già che sono a lavorare nella clinica dove mi fecero le onde d'urto per la spina calcaneare al piede sinistro con risultato miracoloso,ho prenotato per farle di nuovo al piede destro che mi fa un male cane da circa 9 mesi solo che io tendo a trascurarmi un po' poi domani vado dalla dottoressa di nuovo per parlarle dell'inseminazione artificiale perchè io e Gianfranco vogliamo un figlio (così mi calmo^ ^).

OPS,DIMENTICAVO...

'Stamattina visita a don Pietro che ci ha detto che il corso prematrimoniale durerà dal 3 febbraio al 7 aprile @@ .Tutti i venerdì sera alle 21.
Ma la cosa più importante è che ho spifferato finalmente la cosa alla dottoressa .Mi sento liberata di un peso ora che al c.p.s. sanno che mi sposo .Prima di parlarle mi sono fatta dare delle gocce in più^ ^.Ha però espresso parere sfavorevole al fatto di togliermi l'amministratrice ragion per cui Gianfranco ha preso appuntamento con lei .Questa me se magna 500 euro all'anno oltre agli euro miei che spende quando mi fa il versamento sul postepay e quelli che spendo io per ritirarli .

FASE CALDANA

Ho dormito tre ore.Adesso sto un po' al pc poi torno a letto

lunedì 12 dicembre 2016

LA MIA RIVALE

La televisone che io non sopporto così io sono qui in camera col pc e lui in sala con la tv accesa.Non si tromba e non si esce.

MY LIFE

il libro lo posto qui in fondo è acqua passata mentre il sugo della mia futura suocera è eccezionale ^ ^
                                          
                                    PREMESSA
Questo libro è scritto con la font comic sans ms perchè l'adoro inoltre le lettere sono un po' più grandi del normale per chi,come me,non ci vede bene ma soprattutto come dice di fare Friedrich Nietzsche in "Così parlò
Zarathustra" è scritto col sangue ("Scrivi col sangue e tu apprenderai che il sangue è spirito"e "Non è facile comprendere il sangue degli altri;io odio i lettori oziosi").
                                    PREFAZIONE
Sono tanti gli emarginati,quelli che vivono ai bordi della società che non li vuole:i senzatetto,gli zingari,gli emigrati,i matti.
Hanno tutti una cosa in comune:molti non hanno una casa ma quello che è peggio è che la maggior parte di loro ha una famiglia che non li accetta più o non li ha mai accettati.
Non hanno affetto da nessuno e si sbattono tutto il giorno per avere qualcosa da mangiare,un posto dove dormire e lavarsi,un posto dove prendersi dei vestiti puliti.

Io ho vissuto in prima persona questa situazione quando non stavo bene andando anche a dormire sui treni (quando le cose andavano bene) altrimenti erano notti insonni passate su una panchina o sul freddo marmo della stazione centrale di Milano,magari in inverno e coi piedi nudi sulla
neve perché quando non sto bene scappo e piano piano partendo dalle scarpe comincio ad abbandonare in giro quello che è in mio possesso:borsa,carta d'identità...
Anni fa abbandonai in stazione un portatile da 800 euro ed un I-pod da 100 più la protesi dei denti...forse quella che un poliziotto disse al tg essere la cosa più strana che gli fosse mai capitato di trovare...^ ^.

Queste persone vanno aiutate.
Io so,perché ci sono stata,di dormitori che danno da dormire una settimana poi devi stare per settimane senza posto letto finché tocca di nuovo a te.
Non è la carità della gente (che tra l'altro se ne disinteressa tanta più pelliccia e tanto più oro indossa) ma lo stato che se ne deve occupare creando dei centri apposta per loro e recuperandoli ad una vita normale e
dignitosa oppure come è successo con me occuparsi dei matti in modo costruttivo perché nessuno nasce matto,lo si diventa per vari motivi spesso dolorosi come può essere appunto la mancanza di una famiglia,una violenza sessuale ecc...

In questo percorso di malattia ho conosciuto tante persone con storie allucinanti alle spalle:C. che aveva due genitori in manicomio e vive tra una comunità e l'altra da sempre,E. che come me si è ammalato da giovane ed i
suoi lo hanno sbattuto fuori di casa,C.B. che ha perso un figlio di 16 anni,N. che suo marito la picchiò così tanto sulla testa da farle perdere la memoria per anni e che vide suo padre impiccato perché aveva problemi di
lavoro,L. violentata con le sue sorelle dal padre trovato poi morto misteriosamente in una porcilaia (la fine che si meritava) ,L. P. mandata,da piccola,da sua madre,con uomini che abusavano di lei,A. che ha perso un figlio di 4 anni in un frontale ecc...
Al c.p.s. (centro psico sociale) arrivano,ogni giorno,decine di persone che hanno problemi a fare colloqui con psicologi o psichiatri e/o prendere psicofarmaci per curarsi soprattutto dalla depressione.
I casi più gravi siamo noi che dobbiamo frequentare il centro diurno e siamo circa una ventina.

Non sopporto chi dice che il barbone non la vuole la casa;sono leggende metropolitane piuttosto è vero che tanti non sopportano le costrizioni ovvero avere orari per uscire e rientrare perché magari nella loro vita sono stati rinchiusi;ad esempio la Alda Merini non sopportava le porte chiuse...insomma la legge Basaglia ha aperto le porte ai manicomi ma poi lo stato non ha dato un aiuto né agli ex ricoverati né un supporto alle loro famiglie affinché se ne occupassero anche se le cose ora sono un po' cambiate
ma gli emigrati soprattutto arabi e rumeni fanno la vita che dicevo prima sbattendosi a destra e a manca per mangiare e vestirsi.
Ovvio poi che per sopravvivere si trovino costretti ad infrangere le leggi:rubare,spacciare ecc...
Se non hanno un lavoro dovrebbero essere inseriti in qualche cooperativa anche se la soluzione migliore per me sarebbe quella di aiutarli nel loro paese.

Un'altra cosa che vorrei dire è che io ero seguita da una sorta di c.p.s. in Piemonte solo che loro insistevano per farmi restare nella mia famiglia dove loro però non mi volevano tanto quanto io non volevo restarci perché
per mia madre è concepibile solo una persona che sta male fisicamente ma non mentalmente cioè in genere se ti manca un braccio o una gamba ok ma se hai la depressione o altra malattia mentale non ti capisce nessuno.
Io scappavo e poi sfido chiunque sano di mente a restare giorni e giorni fuori casa senza magari neanche mangiare e vedere se per caso non diventa matto figuriamoci una persona che già sta poco bene di testa...allora mi spedivano all'S.P.D.C.di Intra che era un vero 
manicomio:forse 10 metri quadrati di struttura con piscia e merda ovunque,gente che gridava e le pastiglie...passavi la notte a guardare il soffitto allucinato ed una volta pure mi hanno dato una medicina che pensavo di essere in un buco dal quale non sarei mai più uscita.
Un inferno.
Poi mi sono risvegliata per fortuna.
Le terapie di adesso sono un altro grande passo in avanti.
Ho subito anche un piccolo abuso da parte di un infermiere maschio che mi lavava.
Una volta sono riuscita a scappare grazie ad un amico che mi ha fatto notare la finestra aperta dell'infermeria.
Mi sono lanciata e quasi spaccata un piede poi sono andata a Milano e malgrado lo stato confusionale dato dalle medicine ho subito trovato lavoro.
Quando stavo bene lavoravo (baby sitter,assistenza anziani,barista...sono stata a lavorare anche in Svizzera ma me ne andai quando mi spostarono dalla lavanderia,dove ero sola,alla cucina dove le croate,per farmi mandare via e far assumere qualche loro amica mi facevano i dispetti tipo il non lasciarmi fuori il burro alla sera per imburrare il pane alla mattina così io lo trovavo gelato e ci impiegavo un sacco di tempo in più).
L'unica cosa buona che hanno fatto al c.p.s. di Domodossola è quando hanno portato noi utenti in Croazia,al mare,per una settimana.
Per il resto farei un falò di loro e dell'assistente sociale tal Elisabetta Samonini che non mi ha mai aiutata quando ero vagabonda nella mia città ma lasciamo perdere.....ogni riferimento a fatti,cose o persone realmente
esistite è puramente vero^^.
                                     Cap.1
                               INFANZIA
Il 17 Marzo 1966 alle ore 00,05 nasceva una bella bambina che chiamarono Loredana (nella foto in braccio alla zia Rita,quella più alta) 
nome che mi piace tantissimo perché poco comune e per il suo diminutivo Lori col quale mi chiamano tutti,parenti ed amici.
Mia madre
rischiò un aborto al terzo mese di gravidanza,mio padre
era alcolizzato e insomma il mio cervello è un po' debole.

Sono del segno dei Pesci con ascendente Scorpione.
Per l'oroscopo cinese sono del cavallo del fuoco e quelli del mio segno in tempi antichi in Cina venivano ammazzati perché avrebbero condotto altrimenti una vita tribolata.
E' quello che è successo a me a partire dall'infanzia povera con tanti fratelli maschi 
Sandro,Massimo,io e Giorgio

e due genitori che se le davano di santa ragione,abusi abusi sessuali (non in famiglia,che non racconterò) fino ad una e non la sola,violenza sessuale a 16 anni che mi ha mandato fuori di testa.
Ma partiamo dall'infanzia.
                                PARTE BELLA
In estate io e la mia famiglia andavamo spesso in una montagna della valle Vigezzo (provincia di Verbania) in un posto chiamato Cortina dove ora c'è la strada e la luce elettrica ma allora c'erano delle vere e proprie baite di
sasso senza rubinetto in casa,senza wc che era all'aperto e con carta igienica marca foglia.
Si litigava tra fratelli per macinare il caffè col macinino a mano,si faceva bollire il burro per mantenerlo e si cucinava nel camino.
Ricordo ancora il sapore dell'acqua della fontana esterna bevuta col mestolo di alluminio e le lunghe chiacchierate di mia mamma con le sue zie davanti al camino acceso.
Noi bambini dormivamo tutti insieme su un materasso fatto di foglie che scricchiolavano ed in cui si affondava
Di giorno facevamo grandi scorpacciate di mirtilli perché mia mamma ne portava a casa delle gerle piene (ora non ce ne sono quasi più) oltre a funghi a gogò.
Il mio gioco preferito era raccogliere le cipolline cioè i bulbi di una specie di piantina che nasceva là inoltre c'era una faticosa salita da fare per arrivare ad una chiesetta e suonare la campanella;poi si scendeva scivolando o rotolandosi sull'erba.



Dietro la chiesetta c'è un fiume in cui si giocava malgrado l'acqua sia gelida anche d'estate.
Ancora adesso mi piace andarci e anche se tutto è cambiato quando arrivo lancio l'urlo che faceva mia mamma per farci riconoscere che eravamo
della famiglia visto che le baite sono tutte di nostri parenti :iuuuu-uuuu!!!

Altra cosa bella era il Natale naturalmente dove i giochi malgrado la povertà della mia famiglia non mancavano mai.
Avevamo tutti i giochi di società possibili ed immaginabili (anche se,diventando più grandicello,mio fratello Massimo ruppe la magia del gioco barando per esempio a Monopoli e corrompendo anche l'onesto Giorgio) in più i miei fratelli avevano tutta la serie di soldatini,quelli piccoli piccoli (i miei preferiti erano i giapponesi perché c'erano anche le
donne) poi le costruzioni,le macchinine...
Io avevo delle bambole ma mia mamma me le faceva vedere solo a Natale poi le nascondeva perché diceva che le rompevo ed allora io andavo a casa della mia amica Laura T. e giocavo con le sue.
A circa 7 anni ho regalato tutto ad una bambina,Elisabetta S.,la Lisi,altra amichetta che però non usciva mai.
Passavo molto tempo anche con lei che aveva una tata alla quale rubavamo le buonissime caramelle alla vitamina B.
A 10 anni,fino a 13,ho ricominciato a giocare con le Barbie.
L'estate la trascorrevo tutto il giorno ai giardini pubblici (allora con gabbie piene di pappagallini e pesciolini nel laghetto) sempre con Laura,che veniva accompagnata dalla mamma,ed altre amiche.
Si pattinava (anche se io non avevo i pattini con le sfere e me li sognavo),si costruivano zattere con i bastoncini dei ghiaccioli ed un elastico per farle andare da sole nel laghetto,si giocava a biglie quando c'erano i maschi e si raccoglievano anche i tappi delle bibite che loro
collezionavano.
Loro giocavano anche a figurine di calciatori.
Anche a me sarebbe piaciuto fare un album di figurine di quello per bambine ma mi accontentavo di parteggiare per i miei fratelli e conoscevo tutta la formazione dell'Inter.

Ai giardinetti ho imparato ad andare in bicicletta.
Mi ha insegnato il guardiano (quello che me l'ha regalata) e la prima volta sono andata a sbattere contro un signore che mi ha evitato una pianta.
Alla sera c'erano le squadre e si giocava a guardie e ladri o a nascondino ecc...
Si tornava a casa sporchi e prima di lavarsi si passavano le dita della mano fra quelle dei piedi.
Un'altra cosa che ricordo con piacere è il viaggio infinito (circa 4 ore) che facevamo per andare a Vicenza da mia zia Agnese che aveva un'infinità di figli ma a me,non avendo sorelle,interessavano le mie cugine Cinzia,Vania
e Miriam.
Di Vania poi ero innamorata perché era più piccola di me ed era bellissima e quando era ora di partire piangevo sempre come una disperata perché non potevo portarla con me .
Mia zia era buonissima e mi regalava sempre delle bambole e le mie cugine più grandi si divertivano a pettinarmi soprattutto Miriam che ho ritrovato su Facebook.
A 10 anni ho fatto da sola il viaggio nel Veneto ma per andare da un'altra cugina,Roberta,che abita a Recoaro Terme ed insieme abbiamo passato un'estate meravigliosa.
Ultimamente quando sono stata a Domodossola c'è stato il funerale della mamma della mia amica Laura e vi ho partecipato così anche ci siamo riviste.
Oltre a Laura ed Elisabetta c'erano tante bambine che venivano nel cortile e con loro giocavamo a:"strega comanda color",settimana,elastico ecc...
Poi si aggiunsero le amiche della scuola elementare:
Antonella,Rosanna,Luisella....

Con Antonella parlavamo sempre di tante cose ed era un continuo accompagnarsi a vicenda a casa per stare in giro il più possibile.
In seguito vennero le amiche delle medie:Marina (che ho ritrovato su Facebook) che per il mio compleanno,assieme alle altre compagne,mi regalò un libro di yoga che avevo visto in libreria ma non potevo permettermi di comprare,Daniela con la quale stavo spesso a casa sua e
Angela che mi passava sempre le merendine sotto al banco prima dell'ora di merenda.
Con lei facevamo lunghi giri in bicicletta perché io avevo già addocchiato un fidanzatino che però non volle saperne di me ma noi andavamo lo stesso a vedere se c'era nel suo paesino.
Poi gli amici:Marco che adesso è D.J. di radio Gibson e Giuseppe,Beppe che giocò nel Piacenza per un periodo,Paolo e... vuoto di memoria per ragazzi di cui ricordo il viso ma non il nome.
Alle medie andammo tutti insieme a raccogliere,con un carretto,giornali e ferro che poi vendemmo perché Marco aveva già in mente di fare una radio.
Assieme abbiamo fatto anche numerose gite a piedi.
Con il libro di yoga regalatomi da Marina incominciò il mio viaggio di ricerca spirituale e anche se questo fa parte dell'adolescenza vorrei dire che dopo aver letto,alle medie,tutto il dizionario e due tomi di medicina
più quello sulle erbe medicinali oltre che un'intera enciclopedia per...casalinghe (del resto io fin da piccola leggevo tantissimo ed andavo matta per le favole soprattutto quelle della mille ed una notte oltre che
per i racconti d'avventura ma per i libri in genere) lessi la Bibbia 2 volte poi passai ai santoni indiani tra i quali Paramahansa Yogananda e Osho del quale molti miei amici più grandi di me divennero seguaci al tempo degli
arancioni e del “Punto Rosso” a Milano.
Divenni vegetariana e come consigliava il libro di yoga imparai a dormire senza cuscino e facevo esercizi ed abluzioni giornalmente.
                               PARTE BRUTTA
Come detto mio padre beveva e spesso andava fuori strada.
Ai tempi non c'erano le cinture di sicurezza e ricordo una volta che ero seduta davanti in braccio a mia madre,lui è finito in un fosso ed io ho picchiato violentemente la testa sul cruscotto e poi ho rimesso ma di ospedale non se ne parlò.
Un'altra volta sono volata da dietro la macchina direttamente davanti ma per fortuna non mi sono fatta male.
I miei fumavano entrambi nazionali con filtro e quando si andava in viaggio continuavo a vomitare e loro si chiedevano perché...
Mia madre oltre ad essere ignorante era molto cattiva con me.
Diceva sempre che avrebbe voluto un altro figlio maschio (ne aveva già 4) e ogni cosa che succedeva le prendevo io malgrado fossi stata per un certo periodo la più piccola della famiglia.
Appena poteva mi spediva o dalla nonna o dalle zie.
Mi lasciava spesso a casa da sola ed io,che evidentemente non ero già a posto con la testa,parlavo con la signora che annunciava le trasmissioni televisive pensando che parlasse con me.
Quando accendevo la tele c'era un trasformatore che,per come era situata la tele,pur stando attenta,toccavo sempre prendendo delle scosse della Madonna.
Avevo anche un amico immaginario,un signore anziano col quale giocavo a carte.
Poi c'è stato l'asilo dove andavo volentieri,da sola,a tre anni,circa un chilometro di strada.

Quando avevo 4 anni mia madre rimase incinta e la suora (Lia,andata poi in Congo) mi disse che sarebbe stata di sicuro una femmina invece nacque Marco a cui volevo comunque un gran bene:quando piangeva e la mamma
non c'era gli mettevo le dita sugli occhietti e lui si riaddormentava.



Più grandicella lo portavo ai giardinetti e insomma lo curavo io.
Quando è incominciata la scuola ho incominciato a capire perché spesso trovavo mia madre che piangeva alla mattina con lividi addosso e piatti e bicchieri rotti in giro per la casa e se mio padre era ancora sveglio offendeva anche me così passavo intere notti terrorizzata a sentirli
discutere e lo scoprire che Gesù Bambino non era altro che mia mamma non fu uno schock così grande a confronto.
A scuola mi piaceva trascorrervi anche il pomeriggio benché fosse facoltativo pur di stare lontano da quella casa di incubi.
Mio fratello Sandro soffriva di sonnambulismo e Marco in seguito ebbe attacchi di epilessia.
Massimo a 14 anni se ne andò a lavorare in Svizzera pur di non dover curare tutta la combriccola di fratelli inoltre si pagava gli studi alla scuola alberghiera di Stresa.
Giorgio non ha potuto finire l'università per colpa di quel testa di cazzo di mio padre che non lo ha mai aiutato malgrado a 18 anni abbia fatto l'impianto elettrico della casa nel frattempo acquistata ed abbia collaborato per fare il tetto ecc.. con lui.
Mio padre lavorava in Svizzera e prendeva negli anni 80 4 milioni delle vecchie lire al mese ma preferiva regalarli agli "amici" del bar o ai suoi parenti che aiutare i suoi figli anche comprando per esempio una moto alla sottoscritta per esempio o facendoci studiare dato che eravamo tutti
meritevoli .
Io malgrado tutto ho sempre voluto bene a mio padre se non fosse per un inedito e cioè una cosa che non sa nessuno tranne le mie amiche più strette.

Con lui andavo nel veneto volentieri a trovare le zie e le cugine.
Una volta facemmo anche un viaggio alla Fantozzi con io che,dato che pioveva,ogni tanto mi allungavo ad asciugare i vetri perché il tergicristalli non funzionava.
Poteva fare il signore ed invece ha sempre avuto delle macchine scassatissime vabbè...
Una sera che eravamo a casa dei suoi genitori ormai morti,io e lui da soli,mi ha chiesto se andavo a letto con lui "solo per mettermi alla prova",parole sue,e da quel giorno non l'ho più potuto vedere. 
Sono scappata via ed ho detto a mia mamma che era solo perché era sempre ubriaco (cosa vera comunque).
Lo disprezzo e sono andata al suo funerale perché nessuno sapeva niente,neanche il mio ex marito ma non ho versato neanche mezza lacrima per lui se non per un senso di pena ovvero per quello che poteva essere la nostra famiglia e per colpa sua e di mia madre non lo è stata e questo solo per una parola sbagliata preciso.
Non mi ha mai messo una mano addosso e neanche a noi figli,al contrario di mia madre,non ci ha mai picchiato ma a volte la lingua ferisce più che la spada.

A 10 anni sono stata ricoverata 6 mesi a Sondalo in provincia di Sondrio per un focolaio al polmone.
Passavo le giornate a piangere perché mi mancava la mia mamma che poteva venire a trovarmi solo ogni tre settimane.
A parte questo ho passato dei momenti di divertimento con le mie compagne e compagni di disavventura e ne avrei tante da raccontare ma sono incidenti sul mio percorso di vita e l'unico trauma che ha inciso profondamente sul mio modo di essere,cioè ai tempi molto timida,fu quando la commissione di dottori mi obbligò a camminare nuda per vedere la postura ma era la prassi.
Poi che dire......appena tornata a casa,per una sciocchezza,mia madre mi picchiò dicendo che era da tanto tempo che non me le dava...
                                      Cap.2
                           MIA NONNA IDA

L'unica nonna che ho conosciuto è stata quella materna ovvero ho conosciuto anche il papà di mia mamma ma l'ho visto solo una volta.
Viveva con un'ubriacona come lui che ha abbandonato mia nonna con un sacco di figli e lei ha dovuto tirarsi su le maniche ed inventarsi il lavoro di materassaia.
Mia mamma me lo fece vedere e gli mormorò un timido ciao poi mi raccontò tutta la storia.
Mia nonna mi portava spesso con lei quando faceva i materassi.
Mi ricordo quando comprò la macchina elettrica per cardare la lana ed io la aiutavo a buttare la lana nell'apposito buco.
Con lei ho passato delle meravigliose estati.
Era un'amante del giardinaggio e un'appassionata orticoltrice.
Mi insegnò,a 13 anni,a mangiare tutta la verdura della quale,fino ad allora,non avevo mai voluto saperne.
Ricordo ancora il sapore del primo pomodoro...
Sapeva tutto anche sulle erbe medicinali e qualcosa da lei ho imparato.
Mi ha anche insegnato a fare gli gnocchi ed i tortelli di fiori di zucca però non voleva che le pulissi la casa.
Mi diceva sempre:"Vai fuori a divertirti e lascia perdere che mi arrangio io".
Aveva le galline e alla mattina mi mandava a prendere le uova,una delle cose più belle della vita e poi mi faceva i tuorli sbattuti con lo zucchero.
Era anche una golosona,le piaceva sbucciare le noci e poi tritarle e mangiarle così.
Quando non ero da lei io ed i miei fratelli andavamo in bicicletta nel paesino in cui viveva a trovarla.
Viveva sola in una casa enorme.
Aveva una lunga treccia che si annodava a chignone come la nonna di Titti il canarino e si sedeva sempre davanti al camino,anche quando era estate.
Un giorno andò su un albero di ciliege,a 73 anni.
Cadde e si ruppe una gamba.
Da allora cominciò a star poco bene e mi sembra che sia morta qualche anno dopo.
L'unica cosa di lei che non mi piaceva è che mi raccontava sempre delle storie da brividi.
                                         Cap.3
                                ADOLESCENZA



Finite le medie conobbi,sul pullman che ci portò in gita,una ragazza di nome Miriam e con lei ed altre feci il primo tiro di sigaretta.
Io mi ero già iscritta ad una scuola di segretaria quando la
allora moglie di mio fratello Massimo mi disse che cercavano una commessa in una lavanderia.
Mia madre mi convinse ad andarci perché così avrei avuto i soldi per comprarmi le cose che mi servivano.
Alla faccia dei soldi e della commessa!!!
Stiravo 8 ore al giorno per 100.000 lire al mese.
Peggio dei morti di fame che non eravamo del resto mio padre i soldi se li sputtanava al bar con gli amici ed a noi figli non ci ha mai aiutati anzi,Sandro,due anni più di me,lavorava come aiuto meccanico per 50.000 lire al mese.
Se penso che mio padre andava in giro a dire che lui ci ha fatto studiare tutti...e certo,erano le scuole dell'obbligo!!!
Poi comunque in quel periodo i soldi scarseggiavano perché i miei avevano appena comprato la casa così decisi di buttarmi nel mondo del lavoro.
Persi i contatti con tutte le mie amiche che invece continuarono a studiare.
E pensare che ero la più brava della classe soprattutto in
matematica,italiano ed inglese,materie che adoro.
Comunque ricordo la soddisfazione quando a fine mese mi comprai una salopettes ed una maglietta.
Dopo due mesi di lavoro non ne potevo più intanto avevo preso il vizio di fumare.
Persi il lavoro per un ritardo e mia madre il giorno dopo alle 7 mi svegliò dicendomi di andare a cercarmene un altro.
Finii a Stresa al Willi bar ma anche lì durò poco e mi nascosi in casa del figlio di quello che fa gli elettrodomestici Ariston:ricconi insomma finché non seppi che un mio zio mi stava cercando.
Mi feci coraggio e tornai a casa dopo aver cercato invano,prima,però,negli armadietti,pastiglie ed alcool per suicidarmi.

Ero normale...
Andai dal ginecologo e mi feci prescrivere la pillola poi mai presa.
Ogni sera mi lavavo perché pensavo che forse avrei fatto all'amore-con chi non si sa-poi un giorno uscii per andare da un mio morosino,Loris.
Dovevamo andare in discoteca.
Feci l'autostop e mi tirò su uno con una schifosissima 600 grigia che mi puntò la pistola alla tempia,mi portò in una stradina che per chi è della zona è quella dell'armeria e mi violentò (per la precisione da dietro visto che gli dissi che ero ancora vergine).
Urlavo come una pazza e quella storia della verginità mi entrò subdolamente nel cervello.
Finiti i suoi porci comodi mi fece scendere dalla macchina davanti ad un mothel e sempre con la pistola puntata mi disse di non voltarmi a guardare la targa altrimenti mi avrebbe sparato.
Non so spiegarvi,oltre alla violenza,cosa significhi avere la paura di essere ammazzati.
E'terribile.
Andai da una mia cugina che abitava nei paraggi che freddamente mi disse di farmi una doccia.
Io le raccomandai di non dire niente a nessuno e così fece fino ad anni dopo e quando quell'idiota di mio padre lo seppe chiuse tutte le persiane e mi puntò una scacciacani in testa dicendomi:"Ti ha fatto così vero?"...ma
lasciamo perdere...con mia mamma che guardava e non diceva niente...
Poi venne Loris a prendermi e gli raccontai tutto ma la mia testa ormai era partita.
Andai a casa e non dissi niente a nessuno.
Mia madre mi vide entrare stravolta e mi disse:"Cosa ti è successo?"ma io non le dissi niente e da quel momento anzi incominciai ad odiarla.
Il giorno dopo tra l'altro mi presi una sgridata perché Loris era venuto a trovarmi e lei mi disse che non potevo far venire ragazzi in casa.
Passò il tempo ed ebbi problemi con i denti,mi innamorai,non ricambiata,di uno che però ai tempi si drogava:Alessandro.
Entrai anche io nel giro anche se fumavo solamente.
Insomma tutto l'insieme delle cose mi portò ad un esaurimento nervoso.
                                      Cap.4
                    OSPEDALE PSICHIATRICO
A 18 anni i miei mi fecero rinchiudere in un reparto psichiatrico senza mai venirmi a trovare tra l'altro...
Per fortuna avevano già chiuso i manicomi ma ne ho passate di tutti i colori là dentro .
A volte uscivo,trovavo un lavoretto poi stavo male e mi ricoveravano ancora.
I miei non mi volevano più in casa così vagabondavo in stazione centrale a Milano pensando che lì sarebbero venuti gli extraterrestri a prendermi per salvarmi da questo mondo malvagio andando in giro a piedi 
scalzi,pisciandomi addosso...poi ogni tanto mi rimettevo in sesto:andavo in quei centri dove ti danno i vestiti,mi lavavo e trovavo subito lavoro anche se durava sempre poco perché psicologicamente non ce la facevo così tornavo a Domodossola dove nessuno mi ha mai aiutato a trovare un
alloggio ed insomma o mi ricoveravano o facevo la barbona anche nella mia città senza aiuto di nessuno senza più amici e sempre innamorata del mio Alessandro al quale avevo deciso di donare la mia verginità.
Sognavo il matrimonio con l'abito bianco e me lo sarei meritata.
L'unico che mi aiutava un po' era il francescano Padre Michelangelo,ora morto,che mi dava da mangiare e vestiti ma neanche lui mi diede mai un posto dove dormire.
Una notte di Novembre si fermarono due ragazzi in macchina.
Uno lo conoscevo di vista mentre l'altro,quello che guidava,no.
Avevo molto freddo,tanto da sragionare e loro mi invitarono a salire.
Sul momento non mi domandai perché uno di loro fosse seduto dietro e non davanti ma appena mi mise le mani addosso capii cosa mi stava per succedere e per fortuna svenni.
Mi risvegliai quando mi "scaricarono" fuori dalla macchina.
Ero tutta sanguinante e ricordo che quello che non conoscevo aveva la manica della camicia bianca tirata su ed il braccio tutto sporco di sangue.
Come ultima umiliazione cercarono anche di rubarmi i denti d'oro della protesi di allora ma non vi riuscirono.
Ebbi la sensazione che volessero ammazzarmi ed allora tra un ci sei e un ce la fai andai a bere in una sporca pozzanghera di acqua così avranno pensato:"E' una povera matta"e se ne andarono.
Mi diressi verso una casa ed i suoi abitanti chiamarono i carabinieri.
Arrivarono ed uno mi diede la sua giacca per coprirmi.
Arrivò l'autoambulanza e mi portarono all'ospedale dove fui operata perché mi avevano spaccato il peritoneo per non dire un'altra cosa.
Mi misero poi in una stanza privata (per pietà) ma mi trasferirono ben presto all'ospedale psichiatrico perché la ridussi in un macello tirando i mandarini che mi aveva portato una conoscente contro il muro.
Uscita dall'ospedale i carabinieri mi interrogarono e mi fecero guardare delle foto ma io non riconobbi i miei aguzzini poi un giorno andai in montagna e vidi uno dei due.
Agitata entrai in un bar e chiamai i carabinieri che giunsero,fermarono il delinquente e mi diedero un passaggio fino alla caserma dove sporsi denuncia e venni a sapere il nome della persona.
Lo rividi,ben vestito,in tribunale a Verbania dopo che ero stata da un'avvocatessa.
Passarono gli anni e non seppi più nulla fino a quando,ero già sposata,mi arrivò una lettera dalla stessa che diceva che il caso era stato archiviato.
No comment.
                                       Cap.5
                                  A LONDRA
Un giorno,a 19 anni,decisi di andare a Londra e precisamente a Freanton on Sea perché avevo letto un libro sulle proprietà del digiuno che praticavo a volte per dimagrire dato che ero,inconsapevolmente e per colpa di mia madre e di mio fratello Marco che mi dicevano sempre che ero grassa anche se pesavo 56 chili,anoressica.
Passavo intere settimane a cibarmi solo di caffè ed una volta feci un lungo digiuno di 11 giorni a sola acqua e...sigarette in camera mia,senza,lo devo dire,un cane fosse mai venuto a vedere come stavo ma lasciamo perdere...
In questo libro c'era l'indirizzo di una clinica,appunto a Freanton on Sea,dove veniva praticato il digiuno.
Scrissi al dottore e lui mi rispose di andare pure.
Mia madre ebbe da obiettare sulla busta della sua lettera di risposta perché riciclata mentre mio fratello Giorgio disse:”Se vuoi ti chiudo in camera io e non ti do da mangiare invece di spendere i soldi per la clinica !!!”(No comment).
Comprai il biglietto e presi il treno.
Ricordo un carabiniere che mi disse:”Dove vai Loredana?Buona fortuna!!!”
Loro sapevano che io non facevo uso di sostanze stupefacenti perché le canne me le ero fatte solo fino a 17 anni e ad ogni ricovero mi facevano le analisi del sangue ed un giorno uno mi chiese se avevo le mestruazioni
regolari perché poteva essere quella la causa del mio essere malata ma io ero regolare come un orologino svizzero!^^.
Ero anche così sana e pulita che un giorno all'ospedale S.Biagio di Domodossola mi fecero donare il sangue (gruppo A).

Sul traghetto che portava a Dover volevo prendermi un caffè ma avevo ancora le lire italiane.
Cadute dal cielo mi si pararono davanti due ragazze inglesi delle quali ricordo solo il nome di una,Susan e si offrirono di pagarmelo loro.
Parlammo a lungo e raccontai loro il perché del mio viaggio in Inghilterra.
Loro mi dissero che se volevo potevano ospitarmi nella loro casa adibita anche a laboratorio per confezionare bigiotteria artigianale e così fu.
Stetti un paio di giorni da loro e poi partii per Freanton on Sea,bellissima cittadina sul mare.
Trovai la clinica e parlai col dottore ma il prezzo del soggiorno era troppo alto per le mie possibilità così me ne tornai a Londra dalle mie amiche.
La loro casa era un porto di mare perché era una casa abusiva cioè loro erano squatter e tanti ragazzi,in attesa di trovare a loro volta una casa tramite un'organizzazione che se ne occupava, passavano da lì.
Conobbi così un sacco di gente tra i quali Simon,Caroline e Louis.
Mi fidanzai con Louis.
La casa era molto bella e grande,aveva un sacco di stanze ed un giardino nel retro come quasi tutte le case inglesi.
Mi affezionai anche ad una band chiamata Looking Glass composta da Alvin,Steve e un altro Simon;li seguivo ad ogni concerto che facevano nei pub perché a Londra si usa così.
Poi i miei soldi cominciarono a scarseggiare ed allora mi dissero che compilando un modulo potevo usufruire della Social Security cioè una somma di denaro che veniva elargita mensilmente dallo stato ai ragazzi disoccupati anche se io lavorai due volte:una come cleaner office ed
un'altra come barista.
Il primo lavoro lo persi perché dissi ingenuamente al mio collega di essere una squatter senza sapere che era una cosa non gradita dalla gente normale ma imparai la lezione.
Il lavoro di barista invece lo lasciai perchè il padrone una sera mi disse di essere più veloce a lavare i bicchieri.
Io incominciai a lavarli alla cazzo di cane e poi me ne uscii dal bar senza neanche chiedere di darmi i soldi per il lavoro svolto.
Campavo con la Social Security.
Tornai a Londra per 4 estati consecutive.
Essendo ospite ed avendo rotto amichevolmente con Louis che era ospite fisso decisi di andarmene in un'altra casa che sistemai ed arredai con l'aiuto di alcuni vicini.
Conobbi Godfrey,un ragazzo di colore,ma io non avevo mai avuto rapporti e questo insisteva così un giorno mi misi a gridare e lui scappò via senza più tornare per fortuna.
Poi ebbi altri fidanzatini tra i quali Timothy,un angelo con i riccioli biondi che veniva da Bristol in bicicletta a trovarmi.
Entrava dalla finestra e a volte stavamo in casa mentre altre volte uscivamo e lui mi portava sulla canna della bici e andavamo nel parco vicino dove c'era anche un lago.
Sembravamo i fidanzatini di Peynet.
Mi portò a vivere a casa sua,con sua mamma e ricordo quando lui mi preparò le lasagne vegetariane,squisite.
Voleva sposarmi ma io non volevo così lo lasciai e me ne tornai in Italia.
L'estate successiva conobbi un gipsy che voleva portarmi in un'isola a vivere con lui ma per sfortuna o forse fortuna...chissà...proprio il giorno della partenza andai per prendere la mia Social Security ma non me la diedero...non so perché.
Andai in crisi e fui ricoverata in un reparto psichiatrico dove vennero a trovarmi tutti i miei amici portandomi chi il pigiama chi le mutande chi i biscotti...
Poi un giorno venne un'assistente sociale italiana che mi fece uscire da lì ed il console mi pagò il biglietto per ritornare in Italia.
Un altro anno invece i soldi per tornare me li mandò mio papà ma non stavo ancora bene e appena uscita dalla posta li buttai per aria con tutta la gente intorno che li raccoglieva.
Quell'estate mi fidanzai con uno che non ricordo come si chiamasse.
Era tutto tatuato e mi portò a vivere a casa sua con suo padre.
Aveva due cani ed io oltre a fare i lavori di casa e cucinare li portavo fuori.
Un giorno il padre disse che mancavano le chiavi di casa e dettero la colpa a me così arrabbiata me ne andai.
Lui venne a cercarmi ma io non ne volli più sapere di tornare a casa sua.
Insomma anche lì avevo alti e bassi e mi sono trovata a vagabondare.
Mi pisciavo addosso ecc... ed i miei amici non mi volevano più giustamente.
Quell'anno tornai a casa in autostop passando da Amsterdam e facendovi tappa sempre come vagabonda solo che era già settembre e faceva freddo.
Ricordo che mi tirò su un camionista che mi fece nascondere per passare la frontiera ed arrivai fino a non so quale paese del nord Europa.
Fui ospitata da due portoghesi che però resisi conto che non stavo bene mi riportarono in strada da dove,sempre con un camionista,arrivai in Italia.
Mandai una cartolina a Louis con la foto della mia cittadina,Domodossola e lui mi rispose con una lettera dicendomi che capiva perché a Londra ero andata in crisi senza sapere che io malata lo ero già ed a Londra ci stavo
benissimo.
Ho dei bei ricordi e spero di tornarci un giorno però da persona che sta bene,ospite magari della mia cara amica Paola della quale però ho perso l'indirizzo.
So solo che si chiama Assam di cognome perché ha sposato un egiziano ed ha una bellissima figlia di nome Sara che ha l'età di mio figlio minore.
Di Londra mi mancano i coffe bar dove facevo la mia colazione con caffè,pane tostato e burro,uova e fagioli e poi il formaggio cheddar,il pane al sesamo,il latte con 5 cm di panna sopra che il lattaio lasciava davanti alle case,i Doner Kebab dove la carne aveva un sapore totalmente
diverso dalle schifezze che vendono qui e poi la carne inglese che era eccezionale.
Sono stata anche in Germania con un amico di nome Thomas che avevo conosciuto a Macugnaga ai piedi del monte Rosa dove lavoravo come aiuto cucina.
Lui faceva il fotografo e l'escursionista.
Era lì con un'amica ed insieme siamo andati al suo paese dove viveva da solo in un bell'appartamento.
Andammo anche a visitare Monaco ed un giorno mi portò da sua madre che preparò per noi gli spatzle,una specie di gnocchetti.
Alla sera mi pettinava.
Dormivamo ognuno nel proprio letto ed una notte mi chiese se volevo fare l'amore con lui.
Io gli dissi di no e lui non battè ciglio.
A volte vorrei tornare indietro con la testa di adesso e darla almeno a chi se lo meritava come lui e Timothy tanto per dirne qualcuno.
Passammo il Natale dai miei e mio padre mi chiese se avevo intenzioni serie nei suoi confronti altrimenti di lasciarlo perdere e così feci.
                                       Cap.6
                       LA STORIA CONTINUA
A 24 anni ero a vagabondare in stazione centrale a Milano.
Avevo deciso che ormai con i ...”bianchi”non volevo averci più nulla a che fare e mi misi a parlare con un gruppo di nordafricani che per giorni mi portarono con loro a dormire sui treni.
Ricordo con affetto un tunisino che mi rimboccò una coperta intorno a tutto il corpo.
Alla mattina arrivarono dei controllori e lui scappò in fretta e furia;io invece mi alzai con molta più calma e me ne andai come se niente fosse notando che loro erano rimasti incantati a guardarci.
Di giorno giravamo mano nella mano come due fidanzatini ma in realtà non ci siamo mai neanche baciati.
Lo persi di vista,del resto lui faceva lo spacciatore di hashish e chissà che fine ha fatto.
Altri vivevano di furti ed altri espedienti;pochi di loro trovarono un lavoro.
Nel gruppo di questi miei nuovi amici c'era anche un algerino di nome Houssein.
Lui era molto religioso e viveva in modo onesto.
Mi insegnò dove andare a prendere i vestiti,dove andare a lavarmi e dove andare a mangiare.
Con lui andai per un periodo a “Mondo Gatto”:
un'organizzazione che si occupa dei gatti abbandonati;dovevamo nutrirli e pulire le loro gabbiette
in cambio ci davano vitto ed alloggio.
Houssein conosceva un sindacalista.
Erano molto amici perché lui lo aveva ospitato nella sua casa in Algeria e per un breve periodo vivemmo a casa di questo suo amico.
Provammo ad avere una relazione ma anche lui era ancora vergine così finì tutto in una risata.
Con noi venne ad abitare anche un altro ragazzo,algerino anche lui e finita l'estate Houssein mi chiese se volevo andare con lui ed il suo amico nell'oltrepò pavese dove lui conosceva un parroco,don Valentino,che ospitava chi voleva andare a fare la vendemmia.
Lui ci era già stato l'anno precedente.
Decisi di andare con loro.
Arrivammo a Broni,provincia di Pavia,con il treno e poi ci incamminammo verso Pietra de' Giorgi,un paesino in collina.
C'era da fare ancora una lunga salita quando per fortuna si fermò un ragazzo,tuttora mio amico,di nome Marco Madama che ci diede un passaggio.
Arrivati alla parrocchia conobbi finalmente don Valentino che rimase un po' basito nel vedere una ragazza ma mi mise comunque a disposizione una cameretta tutta per me e mi trattò gentilmente.
Il giorno seguente incominciammo la vendemmia.
Tutti i martedì sera i ragazzi del paese venivano in parrocchia dove si cenava insieme.
Lì conobbi un ragazzo di nome Gianni e anche uno siriano di nome Mouhannad ma che tutti chiamavano Mimmo.
Una sera uscii con Gianni.
La mattina dopo don Valentino mi sgridò allora io permalosa come sono presi la mia roba e me ne andai.
Suonai un campanello,che pensavo essere quello di Gianni,per chiedergli se mi poteva accompagnare a Broni a prendere il treno.
Pensavo di ritornarmene,coi soldi guadagnati in vendemmia,a Londra.
Si affacciò da una finestra Mimmo e mi disse di salire,mangiare qualcosa e che poi a Broni mi ci avrebbe portato lui e così feci solo che invece di andarmene mi fermai a dormire a casa sua.
Lui faceva l'operaio ovvero era venuto in Italia dalla Siria per studiare ma poi non ce l'aveva più fatta con i soldi ed allora si era messo a lavorare.
Una notte che lui faceva il turno,prima di andare nel mio letto,gli lasciai un biglietto con una freccia che indicava di venire a dormire con me.
Fu bellissimo.
Facemmo l'amore;per me era la prima volta.
La seconda,senza pensarci,lo tenni stretto con le gambe così rimasi incinta.
Dopo qualche giorno già si vedevano i segni del mio stato cioè vene grosse sul seno,riga marrone sulla pancia...
Andai a casa dai miei e mio padre se ne accorse subito e disse a mia madre:”Lo vedi in che stato è tua (^ ^)figlia?”.
Io invece le dissi che l'anno successivo ci sarebbe stato un altro compleanno oltre a quello di Alan,il figlio di mio fratello Sandro e lei mi rispose:”Basta che non me lo porti qui!!!”.
Presi un po' di attrezzi che mi servivano per la casa di Mimmo compreso un legno per fare una mensola per la televisione ed un'ascia per tagliare la legna e me ne ripartii.
Il 22 Luglio del 1991 nacque Emanuele Samir o meglio...

Dalla Siria era venuto a trovarci il papà di Mimmo e proprio quel giorno Mimmo lo aveva riaccompagnato a Roma per prendere l'aereo.
Io mi alzai,persi le acque,mi feci il bagno,stirai le ultime cose che mi mancavano per andare all'ospedale e poi chiamai la mia amica Lorena per chiederle di portarmi all'ospedale di Broni.
Emanuele Samir nacque alle 22 di sera.
Il mattino dopo arrivò Mimmo e subito firmai per uscire perché ero giustamente fissata con l'allattamento al seno e volevo tenere mio figlio vicino per poterlo allattare quando e quanto volevo cosa che ho fatto per sei mesi.
Poi ho continuato ad allattarlo fino a quasi 4 anni...ho smesso quando sono rimasta incinta del secondo figlio Omar nato il 23 Luglio 1995 alle ore 19 a Castel S. Giovanni provincia di Piacenza .

Anche lui stesso trattamento:firma per scire,allattamento solo al seno fino a 6 mesi,180 grammi a poppata e continuazione fino a ...mi vergogno a dirlo,ora,...5 anni.
Il 7 Dicembre del 1991 io e Mimmo ci sposiamo.
Testimoni mia mamma e mio fratello Giorgio che consiglia a Mimmo di fare la separazione dei beni.
Tutto procede bene.
Nel 1998 andiamo in Siria, a Damasco con i due bambini piccoli e ricordo i profumi del mercato,la chiamata del Muezzin alla preghiera,il venditore in strada di tamarindo,la meravigliosa moschea...un altro mondo.
Facciamo circoncidere i bambini su richiesta del caro nonno (in arabo giddo) Fackri e della cara nonna (tete) Faise (R.I.P) morti nell'anno 2002 .
Del resto anche Gesù era stato circonciso ad otto mesi ed io avevo letto tutto sulla circoncisione ed ero d'accordo sul fatto che fosse una questione di igiene come tutte le prescrizioni anche alimentari che vengono consigliate
nella Bibbia e nel Corano.
Nel 2.000 riusciamo anche a comprarci una casa e dopo un paio di anni Mimmo si mette in proprio come sistemista.
Nel 2008 (circa) io ho un esaurimento e comincio a scappare di casa.
Quando sono a casa invece faccio poco,piango e mi ripiego sempre più sul web dove trovo conforto dai miei amici dell'allora blog 360° di Yahoo (Sergio,Tiziana,Francy ...) e poi la depressione,nera.
In quel periodo mi innamoro prima di un certo...bo...che mi affascinava con tutte le cose che sapeva fare sul blog (cose che adesso so fare anche io).
-Ricordo quando non sapevo ancora usare minimamente il pc e per scrivere le mie cose le scrivevo e poi le riscrivevo senza sapere che si può fare copia ed incolla con ctrl c e ctrl v.
All'inizio usavo il pc solo per fare la lista della spesa e poi stamparla poi ho cominciato a collegarmi per scaricare musica con Emule.
Era meraviglioso aspettare ore per un brano che non sentivo da anni.
Ne valeva la pena.
Intanto che aspettavo cercavo giochi in Flash per i miei allora bambini.
Giochi che potevi mettere in una specie di marchingegno che ruotava per poi cliccare quello che volevi....insomma una figata per loro e per me ^^.
Peccato non avessi una femmina perché c'erano tanti giochi per loro tipo mettere i vestiti alle bambole,truccarle ecc...-
Poi mi innamorai follemente di uno che scopro ora chiamarsi Fabio anziché Carlo come disse che mi lusinga prima e mi rinnega poi,dopo aver saputo da me che non sono nessuno cioè non sono colta,non sono ricca ma
soprattutto sono schizoaffettiva.
Si accorge che sono ammalata e giustamente fa diecimila passi indietro però anche quando,come ora,dimostro di stare bene non mi porge per niente una mano cosa di cui avrei tanto bisogno.
Mi faceva molto ridere quando scriveva e forse ho scambiato una simpatia per qualcosa di più ma finché lui non mi rivolge più la parola non potrò mai risolvere questo dubbio comunque fa niente fatto sta che mio marito
scopre che io chatto con lui,io gli dico che non lo amo più e lui decide di divorziare.
Dedicata a Fabio o Carlo....come diavolo si chiama (?):
“Non è vero che le parole non contano.
Le parole accarezzano,graffiano,e qualche volta uccidono.
Poi ci sono quelle che mancano,che non arrivano,che fanno male per non essere...mai state pronunciate” (Angelo De Pascalis-Sentimenti ribelli).
Nel frattempo,non riuscendo più a stare in casa vengo alloggiata in una struttura denominata C.R.A. cioè centro ad alta densità riabilitativa di Casteggio (PV) dove vengo curata come si deve in tutti i sensi,anche affettivamente dai due dottori Benedetto Maccarrone e Mariarosa Rossi
e da tutte le infermiere ed educatrici.
Nel 2011 io e Mimmo ci rechiamo in Spagna dove con 5.000 euro otteniamo il divorzio.
Lui si tiene casa,figli e gatti e anzi per la legge spagnola tenendo lui il figlio allora minorenne avrei dovuto dargli qualcosa ma lui rinuncia a questo beneficio e finisce lì la nostra storia...
Sto piangendo mentre scrivo ma poi mi passerà.
Gli ho voluto molto bene.
Conosco uomini compreso un suo amico le cui mogli si sono ammalate ma le portano tuttora al c.p.s. e se le tengono lo stesso.
Il mio mi ha buttato fuori casa come un ...topo di fogna e comunque non hafatto niente per cercare di recuperare il nostro rapporto.
Dopo il mio:”Non ti amo più” lui incomincia a chattare con una ragazza del suo paese,Nur e dopo il divorzio la porta in Italia e si sposano.
Il 19 Luglio 2014 hanno un figlio,Fares.
(E pensare che io volevo un altro figlio,altra causa del mio esaurimento,o meglio speravo in una figlia che avrei chiamato Nadia)
Quindi...
mentre ero al C.R.A. la regione Lombardia mi finanzia un lavoro risocializzante in un centro sociale AUSER di Stradella (PV) ed io andavo avanti e indietro col treno.
All'inizio mi sono spaventata perché pensavo di non farcela più ad inserirmi nel mondo del lavoro invece mi sono subito trovata in un ambiente accogliente tanto che anche Grazia,un'educatrice del C.R.A. (R.I.P.-bellissima e bravissima donna,morì nel 2015 a circa 40 anni),un giorno che c'era lo sciopero dei treni e mi ha accompagnato lei al lavoro,si è stupita di come mi hanno festeggiata all'arrivo.
Gli utenti erano,sono,quasi tutti anziani.
Il primo giorno mi hanno detto tu stai nella sala e siccome non c'era niente da fare ho passato il pomeriggio a giocare a carte con Guido.
Il secondo giorno mi sono piazzata di mia iniziativa dietro al bar e malgrado le colleghe mi boicottassero leggermente cioè volessero fare le saputelle mi sono messa a servire bicchieri di vino,ginger,birra e caffè,le
cose più richieste,senza sbagliare mai.
Ho imparato tutti i nomi e le abitudini dei clienti;con alcuni bastava un cenno per capirsi e servire loro quello che desideravano.
Non sono mai mancata un giorno e per far contente le mie colleghe,ovvero quella che era la mia collega di turno,pulivo sempre la macchina del caffè prima di andare via .
Mi sono prestata anche a fare lavori nella cucina,in momenti di poco traffico nel bar,perché loro organizzano spesso cene o pranzi soprattutto per il fans club dell'Inter il cui presidente è Alberto Vecchioni.
Il mio entusiasmo nel riscoprirmi capace di essere nuovamente in grado di fare qualcosa è stato grande poi con la scusa di dover andare in un locale pubblico l'imput a presentarmi sempre in ordine,ben vestita,truccata,con
lo smalto sempre diverso a seconda degli abiti che indossavo era più forte di quanto già non lo fosse diventato stando al C.R.A.
Le battute e gli scherzi (tipo slacciarmi il grembiulino o mettermi in confusione o dirmi:”Ma io ti ho salutato?” fra noi erano all'ordine del giorno ma non c'è mai stato nessuno che si è permesso di mancarmi di rispetto e viceversa ovviamente.
Per le ore che facevo (2 e mezza 3 volte alla settimana) sono stata anche ben pagata;con i soldi guadagnati ho incominciato a comprare gli utensili necessari (e a marzo ho incominciato a pagare l'affitto) per la casetta
che mi aveva nel frattempo trovato la mia amica-collega Laura.
Grazie a Laura inoltre,che è amica della mia padrona di casa,l'affitto mi è stato messo a 300 euro anziché 400 ed inoltre ho pagato solo un mese di caparra.
Le devo molto e spesso ci vediamo per bere un caffè insieme o mi invita a pranzo da lei.
Anche i miei clienti quando mi vedono in giro per Stradella si fermano a parlare con me.
In procinto di essere dimessa dal C.R.A. e trovata la casa,Grazia decise giustamente che non ero in grado di gestirmi i soldi ed allora dovetti aspettare altri 6 mesi prima di entrarvi,il tempo di affidarmi un'amministratrice di sostegno.
Dimenticavo di dire che nel frattempo avevo ottenuto la pensione con accompagnamento perché schizoaffettiva.
Mi arrivarono anche gli arretrati ed il terzo anno di C.R.A. decisi di prelevare dalla posta 4.000 euro per andare a Zurigo dal dottor morte.
Arrivai a Zurigo ma un taxista,con cui non so in che lingua riuscii a parlare per ore,mi portò in ospedale.
Da lì mi portarono in psichiatria e poi venne Mimmo (che era ancora mio marito) a prendermi e riportarmi in Italia.
Per castigo mi mandarono una settimana a Voghera (PV) in reparto psichiatria e dico castigo perché è un posto in cui non si può fumare quando si vuole;per il resto sono molto bravi sia i dottori che le infermiere e anzi sono l'unica ex ricoverata che lasciano entrare in visita quando qualche mio amico viene ricoverato inoltre quando vi venni
ricoverata per la prima volta mi salvarono la vita perché avevo assunto un'intera fornitura di insulina di Mimmo (ammalatosi,l'8 marzo del 2003,dopo la morte dei genitori,di diabete mellito) tra la quale c'era anche quella a rilascio lento ed avevo 23 di glicemia.
In seguito da Zurigo mi arrivarono da pagare 4.000 euro per il pronto soccorso,l'autoambulanza ed il ricovero in psichiatria di 1 giorno!!!.
In attesa dell'amministratrice mi recavo ogni giorno nella mia casetta per pulirla,sistemarla,organizzarla poi finalmente nel 2013 uscii dal C.R.A. (dopo 5 anni).
Nel frattempo per un breve periodo viene ad bitarci,prima che vi vada io,mio figlio Emanuele perché lavorava a Milano e ancora non aveva la macchina.
Qui a Stradella c'è la stazione e così poteva andarci col treno.
(Ora lavora qui a Stradella per la stessa azienda così lo posso vedere quando voglio mentre il più piccolo viene a trovarmi il fine settimana).



Appena uscita dal C.R.A. vado a Domodossola e passo tutta la settimana ad andare a ballare in discoteca.
Il terzo giorno,ballando Bad di Michael Jackson,cado e mi viene una tromboflebite più una condropatia grave al ginocchio per la quale dovrei fare delle infiltrazioni ma non le faccio perché ho paura così ho questo ginocchio che mi fa male mentre la tromboflebite la curai con l'Eparina.
Ho anche una discopatia grave cioè due vertebre che si toccano nella schiena per la quale dovrei forse subire un'operazione ma ovviamente non la farò.
Ora vivo nella mia casetta con una gatta di nome Minnie 

e presto dovrebbe arrivare un altro gattino (spero) che chiamerò Togo non potendo permettermi un cane al quale dare questo nome.
La mia casa è bella.
Sotto ci sono la sala e la cucina e sopra il bagno e la stanza da letto più un balcone.
Ho due climatizzatori e la caldaia autonoma.
Non mi manca niente perché piano piano,come ho detto sopra,quando ancora ero al C.R.A. ho cominciato a spendere i soldi per comprare le cose che mi mancavano (ferro da stiro,lavatrice,pentole,posate,il piumone...).
La casa era già arredata in più le colleghe del bar mi hanno regalato,ai tempi,tazze,tazzine,bicchieri,asciugapiatti ed altro oltre a quello che mi ha dato la padrona di casa (coperte,asciugamani,presine,tovaglie.....) che è
bravissima e sua mamma mi dà sempre frutta,verdura e uova fresche.
Anche le altre vicine di casa sono cordialissime ma anche io adotto la filosofia del Dalai Lama che dice:”La mia religione è la gentilezza” e quindi queste persone me le attiro.
I primi tempi piangevo spesso perché mi sentivo sola del resto quando ero al C.R.A. di Casteggio sapevo sempre cosa fare.
Mi truccavo,mi mettevo lo smalto,mi vestivo bene e poi uscivo tutto il giorno.
A volte mangiavo fuori la pizza o un kebab da sola o con le amiche.
Poi andavo al mercato al mercoledì ed alla domenica.
Conoscevo un sacco di gente e tutti mi salutavano e si fermavano a parlare con me.
Al C.R.A. si facevano tante attività:pittura,teatro,ascolto musica,gruppo cucina,il giornalino,la palestra,la piscina,il cinema,le gite mattina e pomeriggio fuoriporta più le gite al mare o in montagna che duravano l'intera giornata,il gruppo lettura,il gruppo discussione,il gioco della vita...
Era meglio quando ero al C.R.A. ma io ho fatto questa scelta di trovarmi una casetta perchè al C.R.A. non potevo starci per sempre e dal C.R.A. mi avrebbero prima o poi mandato in un'altra comunità.
Certo lì non avevo doveri né responsabilità ma ...non lo so...è solo perché andare in un'altra comunità voleva dire quale?A detta di tutti come il C.R.A. non ce n'è poi io comincio ad avere una certa età e dalla comunità 
all'ospizio il passo è breve.
Mi spaventava l'idea di andare a finire in un posto pieno di vecchi.
Meglio soli.
Poi adesso al c.p.s. c'è anche A. la mia compagna di stanza per 4 anni.
Lei è stata dimessa prima di me.
Ha trovato un appartamento con fatica anche lei qui a Stradella (ma lontano da casa mia) poi poco dopo la mia dimissione è rientrata al C.R.A. perché non stava bene.
Ora è uscita e ci vedremo tutti i giorni.
Qui invece non avevo amici cioè il lavoro al bar era finito e gli amici del bar sono tutti anzianotti tranne questa Laura che mi ha trovato la casa.
Io oltre agli amici del C.R.A. a Casteggio avevo amici sballati con cui mi facevo le canne e anche qui prima di farmi male e cadere in depressione uscivo la sera e mi sono trovata con ragazzini ex compagni di scuola di mio
figlio che ha 19 anni o altri di circa 25 cioè io non mi trovo con quelli della mia età.
Ora invece sto da Dio a parte i soldi che sono troppo pochi cioè la mia amministratrice mi passa solo 60 euro alla settimana.
Due anni fa ho lavorato ancora sempre tramite un finanziamento della regione Lombardia.
Questa volta andavo da Stradella a Casteggio tutti i giorni per lavorare in piscina.
Alla mattina,dal lunedì al venerdì frequento il c.p.s. (cento psico sociale) dove vado a prendere le pastiglie (Depakim,Cipralex e Abilify + 20 gocce di En).
Lì facciamo molte attività,dei giochi di società oppure io,C. e P. giochiamo a Machiavelli o a scala 40,ascolto musica,pittura,delle uscite e in estate delle gite.
Ogni mese ho un colloquio con la mia psichiatra dottoressa Pia Luisa Aroasio che è stata colei la quale ha diagnosticato la mia malattia.
Il resto della giornata lo passo in giro oppure a casa a pulire o sul web dove ho il profilo su Facebook e su Google Plus.
Poi ho un blog su Blogger.
La televisione non la guardo mai ascolto però molta buona musica anche con gli auricolari quando esco di casa.
Mangio,bevo,dormo se voglio,quando e quanto voglio ma soprattutto faccio quello che voglio.
Nessuno mi interrompe e nessuno mi parla sopra poi (come dice Fabbro Togo nella sua canzone rap:”Generazione morta”) ecco!!!
E nessuno mi corre dietro quindi faccio i miei lavori con calma sempre se e quando voglio,inoltre sono fortunata perché non abito in un condominio ma in una casetta e se voglio fare per esempio la doccia alle 4 di mattina non
disturbo nessuno.
Mi sento un po' Pippi Calzelunghe (anche per gli stivaletti N°40-io porto il 38-che ho comprato per 5 euro al mercatino dell'usato).
Mi manca solo la materia prima cioè più soldi dato che mi è arrivata una cartella di Equitalia di 331 euro per biglietti del treno non pagati quando non stavo bene per cui l'amministratrice mi ha ridotto il settimanale a 50
euro@@.
Non sono come la grande Alda Merini che recita:
”Io non ho bisogno di denaro,
ho bisogno di sentimenti,
di parole,
di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi”.
Riguardo al rimettermi con un uomo bè...non ho più voglia di tornare alla vita di prima,quella che il mio amico Simon di Londra chiama pig style of life cioè primo,secondo con contorno,frutta e caffè.
Non ce la farei soprattutto perché non ho la lavastoviglie nel senso che cucinare mi piace e lo so fare bene pure.
Inoltre mi piace il fatto che sto dimagrendo finalmente.
Stare con un uomo vuol dire essere schiava di un essere incapace di farsi da mangiare,stirare ecc... che cerca una donna solo per quello oltre che per scopare gratis.
Ormai sono talmente abituata a stare sola che mi basta la compagnia della mia gatta che dorme con me sul mio cuscino.
L'unico uomo che sposerei è Jhonny Depp che sono sicura abbia sbagliato Lori quando si è sposato la prima volta e che,anzi,se fossi nata in America,avrei sicuramente conosciuto essendo stata la sua adolescenza in parte
simile alla mia.
Il mercoledì mattina ed il venerdì pomeriggio vado alla Caritas dove mi danno una borsata di frutta e verdura ed altre cose vicino alla scadenza dagli gnocchi agli yogourt,i budini...dipende insomma in più ogni mese danno la borsa del mese dove mettono pasta olio,zucchero,biscotti ecc...inoltre puoi prendere dei vestiti anche se per me non c'è mai niente perchè io uso abiti larghi per non far vedere la pancia che se andiamo di questo passo
comunque finalmente andrà giù.
A giorni avrò un colloquio con la mia psichiatra e la mia amministratrice per fare il punto della mia grave situazione finanziaria anche perché essendo stata 5 anni al C.R.A. che era una struttura pubblica non avrei
dovuto ai tempi percepire l'accompagnamento e quindi da quando ne sono uscita l'I.N.P.S. mi trattiene 150 euro al mese per recuperare i suddetti soldi e non prendo quindi la pensione completa.
Io un'idea ce l'avrei e cioè vorrei fare venire a vivere con me una mia amica che non sa dove andare e la sbattono da una comunità all'altra ma deve sbrigare delle cose burocratiche e non so se la lasciano venire.
Anni fa doveva venire a vivere con me N. che è stata la mia compagna di stanza nell'ultimo anno al C.R.A. solo che lei un bel giorno ha deciso di tagliarsi le vene ovvero si è fatta due graffi ma tanto è bastato per far perdere la fiducia alle educatrici che vedevano di buon occhio questa nostra decisione.
Certo avremmo preso una casa più grande o almeno un armadio più grande ma per colpa di quel gesto è andato tutto a monte.
Ricordo che la notte in cui si tagliò le vene a me vennero i calcoli alla colecisti,dolori da parto e dovetti essere ricoverata d'urgenza.
Mi piacerebbe avere un lavoro,magari da fare in casa,col portatile.
Per esempio so aggiungere i tag (lavoro che ho fatto gratis per un sito di informatica una volta) e saprei fare altre cose a richiesta.
Pensate che davano dei voucher qui a Stradella ma io ero sotto la soglia di povertà e così non me l'hanno dato.
Assurdo!!!
A volte mi sento un po' un'eremita perché ho acquisito dei valori molto importanti:oltre alle 5 regole d'oro del Dalai Lama:
1)usate ogni evento per la vostra crescita.Anche quelli negativi,
2)trattatevi con gentilezza,evitate di essere duri,
3)siate clementi con gli altri:fanno il meglio che possono,
4)nei tuoi gesti e nei tuoi pensieri è vietato l'uso delle parole:NON POSSO-DOVREI-NON RIESCO,
5)siate puntuali e mantenete le promesse:aiuta      l'autostima)
controllo le parole,le opere e le omissioni ma soprattutto il pensiero come mi insegnarono al catechismo oltre ai 10 comandamenti ovviamente.
Sono abbastanza a posto tranne le dita nel naso che,lo dico per chi mi dovesse vedere illecitamente in cam,a volte capita...inoltre uccido le mosche.
Potrei rimettermi a leggere mattoni sulla religione e postarli ma sono full ovvero sto leggendo dei libri ma,a parte:”I maestri raccontano” (storie di saggezza hindu,sufi,tao e zen) di Osho,gli altri tre sono più leggeri e
sono:”Vorrei un tatuaggio color carne”di Paolo Fittipaldi con prefazione di Andrea Rock acquistato durante la presentazione ad Arma di Taggia dove mi sono recata in vacanza e quindi con dedica,”Un Vegano su Marte”di
Francesco Basso e “Dizionario dei sentimenti”di Castellaneta.
Prima ho letto tutti i libri di Gregg Braden.
Peccato che il fatidico 21-12-2012 del calendario Maya sia passato lasciandoci indenni nel senso morale della cosa ma poi chi lo dice...magari siamo davvero migliorati spiritualmente tanto quanto magari qualcuno è peggiorato.
Ora che ho raggiunto l'illuminazione ^ ^che devo fare?Aspetterò di invecchiare e morire oppure chissà che arrivi Gesù nel frattempo a mettere ordine a questo mondo e finalmente:”Non ci sarà più sole ma luce
di un solo cielo” (Fabbro Togo-Generazione morta) e saremo”Forever young”come canta Bob Dylan.
Per chi volesse scrivermi la mia mail è:
lori173@yahoo.it
telefono 3713524415
Buona vita a tutti .
VVB. e ricordate che come dice Charles Bukowski:
”L'amore è un cane che viene dall'inferno” e “”Questa è quella vita dove il cuore batte forte batte spesso sul cemento” (Fabbro Togo-Generazione morta).
La storia continua.
Vi farò sapere che fine ho fatto.
Ho lasciato sul desktop il mio testamento che cita queste parole:
”PER I MIEI FIGLI :IN CASO DI MIA MORTE.
Avvisare la mia famiglia,avvisare tutti i miei amici di Facebook e Google
Plus (Facebook:telefono xxxxxxxxxx,password xxxxxxxxxxxx)
(Google Plus:nome utente xxxxxxxxxxxxx,password xxxxxxxxx) con un
post che dica:”Loredana è morta”.
Spiegarne i motivi e citare luogo,data ed ora del funerale.
Omar a te il compito di accudire Minnie oppure dalla al Manu.
Manu se ti fai furbo prendi in affitto la mia casa al mio posto o comprala e compra anche il pezzo vicino (17.000 euro) per poterla ingrandire in futuro.
Seppellirmi al cimitero di Stradella.
Non dono gli organi.
Funerale in chiesa con musichetta tipo.......Ave Maria di Shubert così tutti piangono eheh^ ^.
Fiori semplici ma rosa e bianchi.Assolutamente nessuna rosa rossa perchè non mi ha mai amata nessuno.
Sono sicura che ci rivedremo.Forse verrò a prendervi con un U.F.O. oppure mi riporterete in vita voi o i vostri figli nel senso di generazione che avrà una medicina avanzata in grado di farlo.Per questo niente cremazione.
Fate i bravi e voletevi bene perchè a questo mondo siamo solo di passaggio.
Ciao vi voglio bene.Spero che soffriate per la mia morte almeno saprò che mi volevate bene hahahaha.Baci!!!!!!
La vostra mamma.
Dimenticavo:come foto mettete l'ultima che ho nella cartella sul desktop.

Sono contenta che siate sistemati.Avete macchina e lavoro entrambi.Ve lo meritate perché siete due ragazzi in gamba.Sono orgogliosa di voi.Siete anche bellissimi.

Naturalmente se campo vorrei avere la gioia di diventare nonna.

“Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe,percorri il cammino che ho percorso io.
Vivi il mio dolore,i miei dubbi,le mie risate.
Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io (Luigi Pirandello).

Quelle come me regalano sogni,anche a costo di rimanerne prive.
Quelle come me donano l'anima perché un'anima da sola è come una goccia d'acqua nel deserto.
Quelle come me tendono la mano ed aiutano a rialzarsi pur correndo il rischio di cadere a loro volta.
Quelle come me guardano avanti anche se il cuore rimane sempre qualche passo indietro.
Quelle come me cercano un senso all'esistere e quando lo trovano tentano d'insegnarlo a chi sta solo sopravvivendo.
Quelle come me quando amano,amano per sempre e quando smettono d'amare è solo perché piccoli frammenti di essere giacciono inermi nelle mani della vita.
Quelle come me inseguono un sogno,quello di essere amate per ciò che sono e non per ciò che si vorrebbe fossero.
Quelle come me girano il mondo alla ricerca di quei valori che,ormai,sono caduti nel dimenticatoio dell'anima.
Quelle come me vorrebbero cambiare ma il farlo comporterebbe nascere di nuovo.
Quelle come me urlano in silenzio perché la loro voce non si confonda con le lacrime.
Quelle come me sono quelle cui tu riesci sempre a spezzare il cuore perché sai che ti lasceranno andare senza chiederti nulla.
Quelle come me amano troppo pur sapendo che,in cambio,non riceveranno altro che briciole.
Quelle come me si cibano di quel poco e su di esso,purtroppo,fondano la loro esistenza.
Quelle come me passano inosservate ma sono le uniche che ti ameranno davvero.
Quelle come me sono quelle che,nell'autunno della tua vita,rimpiangerai per tutto ciò che avrebbero potuto darti e che tu non hai voluto.
(ALDA MERINI)

Per tutte le violenze consumate su di lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l'ignoranza in cui l'avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo
in piedi,Signori,davanti ad una Donna.
E non bastasse questo
inchinatevi ogni volta che vi guarda l'anima
perché Lei la sa vedere
perché Lei sa farla cantare.
In piedi,Signori,ogni volta che vi accarezza una mano,
ogni volta che vi asciuga le lacrime come foste i suoi figli
e quando vi aspetta anche se Lei vorrebbe correre.
In piedi, sempre in piedi, miei Signori
quando entra nella stanza e suona l'amore
e quando vi nasconde il dolore e la solitudine
e il bisogno terribile di essere amata.
Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla
quando Lei crolla sotto il peso del mondo.
Non ha bisogno della vostra compassione.
Ha bisogno che voi vi sediate in terra vicino a Lei
e che aspettiate che il cuore calmi il battito,
che la paura scompaia,
che tutto il mondo riprenda a girare tranquillo,
e sarà sempre Lei ad alzarsi per prima
e a darvi la mano per tirarvi su
in modo da avvicinarvi al cielo
in quel cielo alto dove la sua anima vive
e da dove,Signori,non la strapperete mai.
(WILLIAM SHAKESPEARE)

FRASI DI JIM MORRISON
Solo chi non conosce il dolore può ridere di chi soffre.
Quando morirò andrò in paradiso,perché l'inferno l'ho già vissuto quaggiù.
Nella vita ci sarà sempre un bastardo che ti farà soffrire ma sarà l'unica persona che riuscirai ad amare veramente.
Cerca di essere sempre te stesso così un giorno potrai dire di essere stato l'unico.
Se dovessi scegliere tra il tuo amore e la mia vita sceglierei il tuo amore perché è la mia vita.
Alcuni dicono che la pioggia è brutta ma non sanno che permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime.
Quando la gente mi chiede cosa vuol dire amare abbasso gli occhi per paura di ricordare.
Datemi un sogno in cui vivere perché la realtà mi sta uccidendo.
Dicono che l'amore è vita,io per amore sto morendo.
Mi chiamano drogato perché mi faccio le canne ma non sanno invece che la vera droga è la crudeltà dell'uomo.
C'è il sacro terrore della morte ma la morte è un fatto naturale;credo che la morte sia un'amica dell'uomo perché mette fine a quel grande dolore che è la vita.
L'eroe non è colui che non cade mai ma colui che una volta caduto trova il coraggio di rialzarsi.
Solo quando imparerai a fregartene di quello che dice la gente,solo allora,potrai dire di essere veramente grande.
Vivi la vita come puoi perché come vuoi non puoi.
Quando odiamo qualcuno odiamo nella sua immagine qualcosa che sta dentro di noi.
Meglio essere odiati per ciò che siamo che essere amati per la maschera che portiamo.
Se ti dicono che l'amore è un sogno sogna pure ma non stupirti se ti svegli piangendo.
Non parlare mai di pace e di amore:un Uomo ci ha provato e lo hanno crocefisso.
Essere allegri non significa necessariamente essere felici;talvolta si ha voglia di ridere e scherzare per non sentire che dentro si ha voglia di piangere.
Non tradire chi ti sorride:potrebbe avere la morte nel cuore e regalarti ugualmente un po' di vita.
Ho riso,ho pianto ma adesso basta;cade giù il sipario e basta con questa commedia chiamata vita..ma attenti ragazzi:recitate bene perché la commedia non avrà repliche.
Bimbo mi chiedi cos'è l'amore?
Cresci e lo saprai.
Bimbo mi chiedi cos'è la felicità?
Rimani bimbo e lo saprai.