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domenica 12 ottobre 2014

OSHO

Io concepisco un mondo senza povertà, senza classi, senza nazioni, senza religioni, senza alcun tipo di discriminazione.
Io concepisco un mondo unito, un'umanità unita, un'umanità che condivide ogni cosa materiale e spirituale, una profonda fratellanza spirituale.
Fluisci quanto più ti è possibile, in modo selvaggio. Non credere ai limiti, e non permettere a nessuno di confinarti, per nessun motivo. Non permettere mai a nulla di diventare una tua prigionia. Continua a fluire, a muoverti, a scorrere; più sei simile a un fiume, più ti avvicinerai all'oceano.
Tutti cercano la sicurezza, e proprio per questo si lasciano sfuggire la vita. Più sei sicuro, più sei morto. La vita è pericolo. Dunque esiste un solo tipo di vita: vivi pericolosamente. Rischia sempre tutto: il prossimo istante non è certo, perché preoccuparsene? Vivi pericolosamente e con gioia. Vivi senza paura e senso di colpa. Vivi! 

Ricorda non sei solo nella ricerca della verità, anche la verità sta cercando te.
Una nuvola bianca non ha una strada propria, non resiste, non lotta, si lascia trasportare dal vento. Non va da nessuna parte, non ha destinazione, non ha un fine. Non riuscirai mai a deludere una nuvola bianca perché dovunque essa arrivi, quella è la meta. Quando tu hai un fine sei contro il tutto e sarai certamente frustrato, perché non si può vincere contro il tutto.
Se ami saprai che tutto inizia e tutto finisce e che c'è un momento per l'inizio e un momento per la fine e questo non crea una ferita. Non rimani ferito, sai che quella stagione è finita. Non ti disperi, riesci a comprendere e ringrazi l'altro: "Mi hai dato tanti bei doni, mi hai donato nuove visioni della vita, hai aperto finestre nuove che non avrei mai scoperto da solo. Adesso è arrivato il momento di separarci, le nostre strade si dividono". Non con rabbia, non con risentimento, senza lamentele e con infinita gratitudine, con grande amore, con il cuore colmo di riconoscenza. Se sai come amare, saprai come separarti.
A tutti noi viene insegnato ad essere colti, non ad essere innocenti o a percepire la meraviglia dell'esistenza; ci vengono insegnati i nomi dei fiori; degli alberi e non come entrare in comunicazione con loro, in sintonia con l'esistenza. L'esistenza è un mistero e non è accessibile a coloro che vogliono sempre analizzare, selezionare, ma solo a coloro che sono disposti ad innamorarsene, a danzare con lei.
Per essere sani mentalmente bisogna attraversare molte follie.
Piangere e lamentarsi è un modo naturale, una valvola di sfogo per fare sì che le emozioni accumulate, la tristezza, siamo espulse dal sistema: è una profonda pulizia. Ogni uomo e ogni donna dovrebbero imparare a piangere perfettamente.
E a goderselo! È una cosa così rinfrescante, ti alleggerisce!
E dopo aver pianto, non solo i tuoi occhi diventano freschi, ma tutto il tuo essere diventa puro, semplice, innocente.
Ritorni alla verginità che una volta ti apparteneva e che hai perso... ritorni immacolato.
Dopo un bel pianto ti senti come dopo aver fatto un bel bagno, è come se l'anima avesse fatto una doccia.
Non confondere mai l'intelletto con l'intelligenza: sono poli opposti.
L'intelletto appartiene alla testa; ti viene insegnato da altri, ti viene imposto.
Devi coltivarlo. È una cosa presa a prestito, una cosa estranea; non è innato.
Invece l'intelligenza è innata. È il tuo stesso essere, la tua stessa natura.
Ci hai mai fatto caso che quando arriva un ospite ti senti bene e quando se ne va ti senti ancora meglio? Ti lascia da solo e ritrovi il tuo spazio.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/vita/frase-197670?f=a:1471>

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