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ily

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lunedì 13 ottobre 2014

TAGORE -POESIE

Al mattino gettai la mia rete nel mare.
Trassi dall'oscuro abisso cose di strano
aspetto e di strana bellezza ;
alcune brillavano come un sorriso,
alcune luccicavano come lacrime
e alcune erano rosee
come le guance d'una sposa.
Quando, alla fine del giorno,
tornai a casa con il mio bottino,
il mio amore sedeva nel giardino
sfogliando oziosamente un fiore.
Esitante deposi ai suoi piedi
tutto quello che avevo pescato.
Lei guardò distrattamente e disse:
"Che strani oggetti sono questi?
Non capisco a che possano servire".
Chinai il capo, vergognoso, pensando:
"Non ho lottato per conquistarli,
non li ho comperati al mercato;
non sono doni degni di lei".
E per tutta la notte li gettai
a uno a uno sulla strada.
Al mattino vennero dei viaggiatori;
li raccolsero e li portarono
in paesi lontani.

Sono irrequieto.
Sono assetato di cose lontane.
La mia anima esce anelando
di toccare l'orlo
dell'oscura lontananza.
O Grande Aldilà,
oh, l'acuto richiamo del tuo flauto!
Dimentico, sempre dimentico,
che non ho ali per volare.
Sono impaziente e insonne,
sono straniero in una terra straniera.
Il tuo alito mi giunge sussurrando
una impossibile speranza.
Il mio cuore comprende il tuo linguaggio
come fosse lo stesso ch'egli parla.
O Lontano-da-cercare,
oh, l'acuto richiamo del tuo flauto!
Dimentico, sempre dimentico,
che non conosco la strada,
che non ho il cavallo alato.
Non c'è nulla che desti il mio interesse,
sono un vagabondo nel mio cuore.
Nella nebbia assolata delle languide ore,
quale visione grandiosa
prende forma nell'azzurro dei cielo!
O Meta Lontanissima,
oh, l'acuto richiamo del tuo flauto!
Dimentico, sempre dimentico,
che tutti i cancelli sono chiusi
nella casa dove vivo solitario!

Le pene silenziose,
celate dalla luce del giorno,
risplenderanno nelle tenebre
come stelle accese nella notte.

Sei fuori in questa notte burrascosa
per il tuo viaggio d'amore, amico mio?
Il cielo geme come chi è disperato.
Non riesco a dormire questa notte.
Ogni tanto apro la porta
e guardo fuori nell'oscurità.
Davanti a me non vedo nulla.
Mi chiedo dove sia il tuo sentiero.
Da quale buia riva di nero fiume
da quale lontano limitare di oscura selva
per quali intricati abissi di tenebre
stai camminando per venire da me
amico mio?

La morte non è l'ultima verità.
Ci appare nera come ci appare blu il cielo,
ma non annerisce la vita più di quanto
l'azzurro celeste sporchi le ali dell'uccello.

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-194961?f=a:754>

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